Malaria, primo farmaco no-profit per il terzo mondo, costerà 1 dollaro
BUONE NOTIZIE. E’ frutto di una collaborazione tra la Sanofi Aventis e Msf. Il medicinale non ha alcun brevetto, chiunque lo può produrre
di CARLO TOSCAN
Per comprendere l’importanza di queste innovazioni, bisogna risalire al 2001. In Sudafrica prese il via un processo destinato a fare Storia. La grande lobby delle industrie farmaceutiche, ribattezzata “Big Pharma“, intentò una causa contro il governo sudafricano per impedire l’autoproduzione e l’importazione a basso costo dei medicinali per combattere l’Aids. L’obiettivo era quello di bloccare il Medical Act, una legge del 1997 voluta da Nelson Mandela che autorizzava le industrie sudafricane ad autoprodurre i farmaci per curare l’Aids senza doverli acquistare, a costi elevatissimi, dalle multinazionali farmaceutiche. I laboratori, spaventati dalle eventuali ricadute dell’iniziativa legale sull’opinione pubblica, abbandonarono la causa ma la situazione complessiva non cambiò. Un simile braccio di ferro ebbe luogo anche in Brasile.
Il Dndi è la risposta di Medici senza frontiere a “Big Pharma”, la lobby dei laboratori farmaceutici. La scelta dell’ente è quella di occuparsi di malattie “dimenticate” dalla ricerca farmaceutica tradizionale, per le quali i laboratori non hanno interesse economico a sviluppare rimedi. La malaria è una di queste, una malattia infettiva mortale che colpisce ormai solo zone disagiate del pianeta dove i malati non potrebbero comunque comprare i farmaci a un prezzo di mercato e garantire profitti ai laboratori farmaceutici. Il Dndi si propone di coordinare lo sviluppo di farmaci il cui principio di base è di essere venduti al prezzo di costo e di non essere coperti da alcun brevetto.
Il lancio dell’Asaq, il “no-profit” antimalaria, segna l’avvento di un nuovo modo di concepire il farmaco, analogo al concetto dei software open source: l’invenzione non è di nessuno e dunque a disposizione di tutti e quindi soggetta via via a migliorie. In questo caso, della vita.
(Repubblica.it, 27 febbraio 2007)
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